Tutti ci siamo trovati almeno una volta nella vita a non sapere cosa decidere davanti a una grande svolta. Ma c'è anche chi è titubante di fronte a qualsiasi scelta, dall'acquistare un abito al selezionare un piatto nel menù del ristorante. Sembrano due casi molto lontani ma hanno una causa scatenante in comune: il non lasciar andare ciò che comporta invece una rinuncia. Scegliere infatti prevede di stabilire tra diverse opzioni quale sarà la più valida, scartando le altre senza alcuna garanzia. In questo senso, decidere è rinunciare. Ma attenzione: non decidere lo è ancora di più, perché equivale a lasciare che le cose accadano per scelte, desideri o ingerenze altrui. Per questo può generare un forte stress: quando siamo in stallo e non ne usciamo, è facile cadere in ansia. La prima cosa da fare? Comprendere non tanto cosa scegliere, bensì che cosa c'è dietro l'indecisione. Senza fare l'errore di confidare troppo sul ragionamento o all'emozione.
MENTE E CUORE
Ci sono due tipi di decisioni: quelle in cui bisogna reagire a un evento (la perdita del lavoro, un’improvvisa difficoltà finanziaria, un colpo di fulmine…) e quelle in cui si vuole migliorare la propria condizione (cambiare casa, interrompere una relazione ormai consunta, decidere un percorso di studi, avere un bambino…). In tutti i casi, una scelta ha bisogno di ragione e intuito. Non si tratta di ragionare bene o di seguire il cuore, ma di riunirli in una collaborazione paritaria. Esempio: se hai un genitore anziano rimasto solo e malato, il cuore ti dirà ‘prendilo a vivere con te’. Ma la ragione potrebbe suggerirti che il tuo menage familiare o di coppia ne verrebbe sconvolto e il buon senso farti capire che non potresti assicurargli assistenza adeguata. Se questa preoccupazione ti toglie il sonno significa che non puoi ignorarla ancora, quindi ricorri al jolly del problem solving: l’elenco. Fai una lista delle ragioni suggerite dalla mente e di quelle che vengono dal cuore. Fallo il più completo possibile e poi confrontalo con la lista delle cose che ami di più nella vita. Ti chiederai: e se sbaglio? Non esistono decisioni giuste e sbagliate: scegliere dovrebbe servire semplicemente ad essere felici.
Ecco allora 8 suggerimenti per comprendere cosa c'è dietro le piccole e grandi indecisioni di noi umani: ti accorgerai che anche le più insignificanti dicono molto di te e che le più grandi non sono così difficili come sembrano.
1) Al ristorante – Leggi e rileggi il menù, chiedi agli altri cosa prendono, sei l’ultima a ordinare. Quando arriva il tuo piatto, guardi in quello del vicino…forse dovevi scegliere quello che ha preso lui!
Prendi consapevolezza! – Generalmente questo tipo d’indecisione nasconde un’inconsapevolezza dei bisogni del proprio corpo. Non c'è comunicazione diretta! Per ritrovarla, dai solo una scorsa veloce al menù, fai un respiro profondo e chiedi direttamente al tuo corpo: cosa vuoi veramente? Esercitati ad accogliere le comunicazioni che arrivano dall'interno invece di focalizzarti sui dati esterni (cosa prendono gli altri, qual è il piatto consigliato, cosa fa bene e cosa fa male ...) e decidi seguendo la prima risposta che arriva di getto, senza far seguire nessun ragionamento.
2) Tempo libero – Hai molti amici non solo perché sei socievole, ma perché è facile convincerti a fare ciò che vogliono. A volte però li irriti perché non prendi mai una posizione e se ti chiedono, per esempio, che film vorresti andare a vedere rispondi: “oh non importa, mi va bene quello che decidete voi”.
Prendi consapevolezza! - Sotto questo tipo di comportamento ci può essere la trappola del bravo bambino, un modello ereditato da un’infanzia in cui abbiamo imparato a dire sempre di sì per paura di scontentare i genitori e di non essere amati. Nel momento in cui ne diventi consapevole, però, puoi darti il permesso di dire no, iniziando con le cose facili come andare al cinema. Dopo un po’ ti accorgerai che non succede niente di grave: nessuno ti allontana se esprimi una volontà diversa. Quindi prendilo proprio come un esercizio quotidiano: almeno una volta al giorno datti il permesso di dire di no a qualcuno.
3) Shopping – Chi ti accompagna deve armarsi d’infinita pazienza mentre provi e riprovi diversi vestiti, cammini avanti e indietro testando con scrupolosità un paio di scarpe e poi…esci dal negozio senza aver comprato nulla! Ma può anche succedere il contrario: compri, compri, compri…hai l’armadio pieno di cose acquistate senza provarle e che non metti mai. In entrambi i casi, decidere cosa indossare ti mette un filino d’ansia e preferiresti entrare nei jeans di ieri senza pensarci.
Prendi consapevolezza! – Molto probabilmente la tua insicurezza è legata al senso di vuoto e/o al timore di sbagliare. Se compri troppo, fai questo esercizio: una volta al mese guarda nell’armadio e scegli un capo da eliminare tra quelli che non hai messo negli ultimi due anni. Se non riesci a regalarlo, prestalo a un’amica: allenerai la tua capacità di allontanarti dal bisogno di ‘possedere cose’ per riempire una mancanza che ancora non ti è chiara ma sicuramente si trova sul piano NON materiale dell'esistenza. Se invece sei di quelle che tentennano, dovresti prendere teneramente coscienza del tuo bisogno di approvazione. Vai a fare shopping da sola, prova solo tre cose e scegline una senza chiedere neppure l’opinione della commessa. Col tempo riuscirai a spostare il ‘referente d’autorità’ da fuori a dentro di te, vincendo il timore di scegliere.
4) Al lavoro - C'è sempre qualcuno che fa più carriera di te perché riesce a prendere posizione su questioni importanti. Tu, invece, hai paura a farti avanti e, pur lavorando con impegno, passi inosservata tra tanti.
Prendi consapevolezza! – Sa hai un’idea, non metterla nel cassetto: scrivi su un foglio tutti i benefici che potrebbe portare all’azienda. Ti aiuterà a comunicarla in modo assertivo agli altri. Temi di far brutta figura? C’è questo rischio, è vero. Ma rinunciando potresti perdere una buona occasione. Quindi smetti di focalizzarti sui rischi e concentrati sugli effetti positivi anche solo probabili. Completa l’esercizio con un’iniezione di fiducia in te stessa: fai 15 minuti di meditazione di self-compassion e, al termine, butta giù di getto l'elenco di tutte le cose - anche piccole – in cui hai avuto successo nella tua vita affettiva, familiare, sociale, etc. Chiudi l'esercizio appoggiando le mani sul cuore e ringraziando te stessa.
5) Con i figli - Prima dici di no e poi torni indietro sui tuoi passi, concedendo quello che sembrava impossibile. Alla fine fanno sempre quello che vogliono.
Prendi consapevolezza! – La tua indecisione probabilmente deriva dalla paura di essere troppo severa o troppo amichevole. Oscilli tra i due poli non riuscendo a prendere posizioni ferme e perdendo così autorevolezza. Chiediti: che cosa è più utile ai miei figli in questo momento? Metti da parte il timore di non essere amata se sei troppo severa e domandati cosa vale la pena di fare per quell’essere che, prima di essere tuo figlio, è un essere umano. Se ha bisogno di disciplina sentiti autorizzata, per il suo bene, a diventare meno flessibile mentre se ha bisogno d’incoraggiamento decidi di stargli accanto con comprensione senza poi perdere la testa non appena ti fa passare i 5 minuti. Per aiutarti, puoi utilizzare la meditazione dell'ascolto profondo. E imparare ad osservare con equanimità quello che transita dentro di te (emozioni, sensi di colpa, vecchie paure etc) tutte le volte che ti trovi in questa situazione.
6) Con tuo corpo - Nell’era del makeover, anche la decisione di sottoporsi a una liposuzione o rifarsi il seno può rientrare nei desideri che ti mandano in crisi per un certo tempo.
Prendi consapevolezza! - Qual è il vero motivo per cui ti sottoporresti all’operazione? Forse il desiderio che ti crea tanti dubbi non parte da un tuo vero bisogno ma dalla convinzione che essere diversa potrebbe facilitarti molte cose (migliorare il rapporto con il partner, far carriera, essere più apprezzata etc). Se questo è il motivo, prima di decidere lavora sulla fiducia in te stessa e sull'accettazione praticando quotidianamente la meditazione di self compassion.
7) Davanti alle grandi svolte - Lasciare il lavoro, aprire un'attività in proprio, separarsi, cambiare città o Paese. Sono svolte radicali che, nonostante accarezzi l'idea magari da tanto tempo, ti mandano in crisi e ti fanno sentire in ansia.
Prendi consapevolezza! – Il blocco è dovuto al timore di sbagliare, di ferire e di perdere quello che hai. Per trovare il coraggio di buttarti (o di rinunciare definitivamente all’idea) consiglio di fare una meditazione che induca calma e lucidità nella mente e nel cuore (Samatha). Terminata la pratica, prendi un foglio, dividilo in quattro e scrivi di getto (senza ragionare) cosa succederà se farai quella scelta (primo quarto di foglio), che cosa succederà se non la farai (secondo quarto di foglio), che cosa non succederà se la farai (terzo quarto di foglio) e che cosa non succederà se non la farai (ultimo quarto di foglio). Poi scrivi le 3 cose che ami di più nella vita e valuta quale decisione ti può avvicinare o allontanare da loro. L’importante è non credere di volere una cosa semplicemente perchè ci sentiamo in dovere di farla. Esempio: se ti piacciono la movida e lo shopping forse non è il caso che tu ti trasferisca in campagna, anche se pensi che sarebbe molto più salutare per i tuoi bambini (che non saranno certo felici di ritrovarsi una mamma frustrata e disadattata al loro fianco). Addestrati a mettere i tuoi valori e bisogni profondi in testa a tutte le liste del mondo. E a verificare spesso se quello che sei e fai ti porta in assonanza o dissonanza con loro.
8) Decidere di non fare nulla – Anche non agire può essere il frutto di una decisione meditata. Molti genitori non si separano per non incrinare la stabilità dei figli.
Prendi consapevolezza! - Difendere lo status quo – indipendentemente dal fatto che sia giusto o no - è ok se si tratta di una libera scelta: Patrizia è stata tradita da Marco e non si fida più di lui, che però è un padre adorabile quindi decide di non chiedere la separazione per lasciarlo vicino ai piccoli. E' corretto? Dipende! Ogni scelta è legittima purché riusciamo a viverci bene dentro. Se invece restare dove sei ti fa sentire male, metti per iscritto quali sono i tuoi valori profondi e poi fai la lista delle tue priorità pratiche (familiari o lavorative o economiche…). Ti aiuterà a capire se ciò che stai sacrificando vale meno di ciò che conta di più per te nella vita. Cerca di essere onesta con te stessa per poter distinguere tra accettazione da rassegnazione.
Last but not least: IMPARA A DISTINGUERE!
A volte spendiamo un sacco di tempo nel rimuginare su piccole decisioni. La prima cosa da fare, invece, è saper distinguere tra decisioni importanti e decisioni poco importanti, in modo da dosare il tempo, l’energia e i pensieri da spendere. Chiediti: che peso e che durata avranno le conseguenze della mia decisione nel tempo? Per aiutarti puoi esprimerle in modo grafico, usando pallini o stelle. Puoi assegnare 1 stella alla decisione di andare al cinema o meno, 2 stelle al fatto di andare a un matrimonio, 3 stelle alla scelta di un corso da seguire nel tempo libero, 4 stelle alla richiesta di un aumento, 5 stelle a chiudere una relazione o lasciare il lavoro, 6 stelle al cambiare Paese. Le decisioni più importanti sono quelle che ti svegliano nel cuore della notte. Ma spesso passiamo molto tempo a pensare a cose banali. Se impari a distinguere, potrai dedicare energie a ciò che conta davvero.
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