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5 comportamenti che portano al burn out. E 5 soluzioni per uscirne

Ecco 5 segnali da intercettare subito. Se vi riconoscete in più di due di queste situazioni, siete al limite. Intervenire ora - utilizzando la meditazione e altri strumenti pratici - permette di retrocedere gradualmente verso uno stato di equilibrio.



1) Non avete alcuno spazio/tempo tra un impegno e l’altro. Non importa quando entusiasti e coinvolti dal lavoro vi possiate sentire: se non ci sono pause siete in pericolo! Restare in questo flusso ‘senza respiro’, infatti, significa nutrire il seme dell’infaticabilità - tra i più tossici della nostra epoca - e installare così il bisogno di non fermarsi fino a svilupparne dipendenza. Per scendere dalla ruota del criceto, il segreto è spezzare più volte il flusso del fare in cui siete immersi corpo e mente. Ma non è facile perché siete completamente dentro questo flusso e i buoni propositi che avete più volte formulato non sono realizzabili se non per poco. Che fare? Un primo passo verso la liberazione è l'utilizzo della Mindfulness Bell. Scaricate la app di Plum Village, ciccate sull'icona della campana tibetana a fondo pagina (destra) e impostatela in modo che suoni almeno ogni ora. Ogni volta che suona, qualsiasi cosa stiate facendo fermatevi per il tempo di tre profondi respiri.

  • Al primo respiro portate la consapevolezza al corpo e notate se ci sono zone di tensione (esempio nella schiena, nella mascella, nelle spalle etc). Espirando rilassatele.

  • Al secondo respiro prendere consapevolezza del vostro stato d'animo: come vi sentite? Sereni, in pace, a vostro agio oppure agitati, irritati, frustrati etc? Espirando lasciate andare.

  • Al terzo respiro prendete consapevolezza dei pensieri in cui eravate immersi: erano attinenti al presente o dispersi nel passato o proiettati verso il futuro? Erano gradevoli sgradevoli o neutri? Espirando lasciate andare. Creare l'abitudine (ci voglio almeno 21 giorni) a spezzare il flusso renderà la sua corrente sempre meno potente su di voi.

Il secondo passo è iniziare a meditare per disabituare la mente a identificarsi con il flusso e ritrovare così un altro 'senso', un altro significato per se stessi, decisamente più autentico.


2) Nei giorni liberi vi viene mal di testa o un pochino di tristezza: sono segnali di tossicodipendenza dal fare che, proprio come qualsiasi droga, provoca malesseri da astinenza. Così tenete la testa ben piena di pensieri che sfrecciano continuamente verso il passato (cosa avete fatto, cosa è successo, cosa avete lasciato in sospeso) e verso il futuro (cosa dovrete fare al rientro, per esempio). Il rischio è non riuscire a ricaricarsi durante tempo libero e sprecarlo.


3) Aspettate miglioramenti che arriveranno dall’esterno. Se attendete di cambiare lavoro, di avere più tempo, di andare in pensione o che l’azienda migliori il suo programma di welfare avete poche probabilità di migliorare. Praticando la meditazione di consapevolezza, giorno dopo giorno, vi accorgerete che non sono le situazioni esterne bensì i pensieri e gli stati d’animo che manifestate in loro risposta a bloccarvi nello stato di malessere. Meditando potete cambiare il rapporto con questi pensieri/stati d’animo, smettendo di farvi sequestrare. Abbiamo tutti una bussola che permette di orientarsi bene anche nella peggiore situazione. Non cercatela all’esterno: meditate e la troverete esattamente lì dov’è, dentro di voi.


4) Fate molte cose alla volta, credendo di aumentare così le vostre prestazioni. In realtà, il multitasking abbatte il quoziente intellettivo fino al 15%. Nutre la mente scimmia togliendole lucidità, focus e capacità di pensare in modo efficace. Per questo aumenta il tempo necessario per svolgere tutte le mansioni: ricercatori americani hanno stimato che il costo in termini di tempo extra richiesto dal multitasking va dal 25% per i compiti semplici fino al 100% quando si tratta di mansioni complesse. Si arriva così a perdere il 28% di una giornata di lavoro media. Per disinstallare questo svantaggioso automatismo del multitasking, immergetevi diverse volte al giorno in momenti di PURO STARE con il gesto che state compiendo. Per esempio, se state mangiando, mangiate: concentrate la mente sui sapori, i colori e i profumi del cibo, dandole un compito preciso per disabituarla a fuggire sempre altrove. Lo stesso vale per qualsiasi attività manuale: spolverare la scrivania, lavarsi le mani, farsi la doccia...E per tutti i momenti anche minimi di break: pausa caffè, una tazza di tè, un bicchiere d'acqua sorseggiato portando la consapevolezza nella bocca, nella gola, nelle sensazioni di piacere e di freschezza. Grandi benefici si ottengono anche praticando la meditazione camminata (potete trovare questa e altre pratiche utili nel meditation summer kit, che contiene tutte le spiegazioni utili e diverse meditazioni guidate, compresa la meditazione camminata)


5) Vi sforzate sempre di impegnarvi al massimo. Ma le neuroscienze dimostrano che la forza di volontà si usura! Va impiegata solo per le cose importanti e, ogni volta che la si usa, va ricaricata con il riposo. Meditando 10 minuti, potete ricaricarla come con un’ora di sonno. E riprendere a lavorare in piena efficienza.




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